ispirato a un’immagine del romanzo di Petros Markaris “L’esattore”
un progetto di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
con Daria Deflorian, Monica Piseddu, Antonio Tagliarini e Francesco Alberici
una produzione A.D.
in coproduzione con Teatro di Roma / Romaeuropa Festival 2013 / 369 gradi
in collaborazione con Festival Castel dei Mondi
Siamo nel pieno della crisi economica greca quando vengono trovate le salme di quattro donne, pensionate, che si sono tolte volontariamente la vita. «…Abbiamo capito che siamo di peso allo Stato, ai medici, ai farmacisti e a tutta la società – spiegano in un biglietto – Quindi ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni. Risparmierete sulle nostre pensioni e vivrete meglio».
Come hanno ordito queste quattro donne anziane questo singolare complotto contro la loro società in crisi? Abbiamo circoscritto il nostro immaginario tra il momento in cui prendono i sonniferi e quello in cui una ad una lasciano la vita nell'appartamento di periferia. “Ma chi ce l’ha fatto fare?” dice una delle nostre figure alle sue amiche e scoppia in una fragorosa risata mentre è già distesa sul letto aspettando l’effetto delle pasticche ingoiate con della vodka.
La scena ci ha anche fatto riflettere sul suicidio non come gesto esistenziale ma come atto politico estremo.
Non un racconto ma un percorso dentro e fuori queste quattro figure di cui non si sa nulla se non la tragica fine. Un percorso fatto di domande che sono le loro, ma sono soprattutto le nostre. Usiamo lo spazio di libertà della scena per scatenare la nostra collera, sanare l’eccesso di positività che ci circonda, la commozione facile, il sorriso stereotipato delle relazioni sociali...