Teatro
giovedì 6 dicembre ore 21
Laika

di e con Ascanio Celestini
regia Ascanio Celestini
con Gianluca Casadei alla fisarmonica
voce fuori campo Alba Rohrwacher
una produzione Teatro Stabile dell’Umbria / Fabbrica

Ascanio Celestini, uno degli interpreti più amati e apprezzati del teatro di narrazione, porta in scena, in maniera grottesca e ironica, un Gesù improbabile che dice di essere stato manda­to molte volte nel mondo e che si confronta coi propri dubbi e le proprie paure.
Vive chiuso in un appartamento di qualche periferia.
Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un super­mercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni.
Con Cristo c’è Pietro che passa gran parte del tempo fuori di casa ad operare concretamente nel mondo: fa la spesa, compra pezzi di ricambio per riparare lo scaldabagno, si arrangia a fare piccoli lavori saltuari per guadagnare qualcosa.
Questa volta Cristo non si è incarnato per redimere l’umanità, ma solo per osservarla.
Però Dio l’ha fatto nascere cieco e gli ha messo accanto uno dei dodici apostoli come sostegno.
Ascanio Celestini non usa giri di parole, non usa metafore, il politicamente corretto non sa neanche che cosa sia. Pane al pane e vino al vino. L’anziano si chiama vecchio, il nero è negro, la prostituta diventa puttana. Perché la vita non è pulita, la vita non è a colori ma in bianco e nero, la vita è fredda e non patinata, la vita è un marciapiede appuntito dove ti fai male nell’inciampo degli anni.