di Marcello Fois
con Michela Murgia
Se oggi sono possibili alcune battaglie sulla parità dei sessi è anche grazie a donne che, pur non facendo esplicitamente attività politica, con le proprie scelte di vita hanno dato un grande segnale di autonomia e indipendenza.
Grazia Deledda, partita nel 1900 a ventinove anni dalla Sardegna per inseguire il suo desiderio di diventare una scrittrice, ha pagato molto caro questo strappo dalla propria terra e dalla propria famiglia.
Il testo di Marcello Fois racconta tre momenti fondamentali della vita della Deledda. Attraverso questi tre momenti, con la regia vorrei restituire parte di questa vicenda privata, che parla di vita ma anche di letteratura, per arrivare a indagare la questione femminile contemporanea.
Quello che sempre mi interessa dei personaggi è il lato umano, quando esso diventa parte di una politica in un senso più ampio.
La presenza di Michela Murgia, per la prima volta in scena, è una scelta che rende chiara questa visione registica; un’altra donna e scrittrice sarda la quale si è sempre esposta per combattere i pregiudizi sulla figura femminile e che interpreta un ruolo in cui se stessa e la figura di Grazia Deledda si sovrappongono e si richiamano come in un contro canto.
Questa invenzione scenica, alternandosi alla realtà raccontata dal testo, rievoca i personaggi dei racconti di Grazia Deledda, tirando in campo tutto il suo immaginario e la sua visionarietà.
Portando una ventata di magia e di letteratura viva sulla scena.
Veronica Cruciani