di e con Lucilla Giagnoni
collaborazione ai testi Maria Rosa Pantè
con Federica Arestia, Marco Tamagni, Tino Balsamello
e il coro della scuola media comprensivo Bellini
Con il secondo anno, “Canto alla città” si conferma come una produzione che segna la cifra artistica di tutta la stagione e del nostro operare con il Teatro: anche quest’anno sul palco una scuola, l’istituto comprensivo Bellini di Sant’Agabio con il suo coro di ragazzi dagli undici ai quattordici anni che, da cittadini di oggi e di domani, cantano alla Città.
E anche quest’anno canteremo un cammino come quello della Divina Commedia, perché il cammino è il senso di ogni esperienza e il senso stesso della vita umana.
Canteremo uno dei capolavori della letteratura orientale: il poema persiano Il verbo degli uccelli, del mistico sufi Farid Uddin Attar. In questa fiaba gli uccelli del mondo, guidati dall’upupa i cui insegnamenti saranno fondamentali per tutto lo stormo e li aiuteranno a varcare le sette Valli, sentono di aver bisogno di un re, perciò decidono di mettersi alla ricerca del Simurgh, la cui reggia sorge oltre la montagna di Qaf ai confini del mondo.
Un cammino che tra mille difficoltà li porterà, in modo sorprendente, alla conoscenza di sé.
A “cantare” insieme agli uccellini della scuola, Federica Arestia, nostro giovanissimo usignolo, Marco Tamagni, consumato migratore, Tino Balsamello, tra i pochi musicisti che io conosca che sappia interpretare l’antico verbo degli uccelli ed io.
Lucilla Giagnoni