Il Pierrot lunaire di Arnold Schönberg è uno dei capisaldi del rinnovamento artistico e culturale avvenuto un secolo fa, ma in Italia è più un nome, un titolo, che una presenza effettiva nella vita culturale. Si tratta di un unicum: scritto nel 1912 per un cabaret di Berlino, unisce con pochissimi mezzi l'affascinante e scandalosa raccolta poetica di Giraud (che Schönberg mise in musica in traduzione tedesca), lo sperimentalismo nel rapporto testo-musica e la componente mimica e scenica.

In ventuno poesie tutte con la stessa rigida struttura metrica trascorrono mille atmosfere notturne di cui è protagonista il Pierrot del titolo, malinconiche, divertenti, grottesche, surreali, trasformate da Schönberg in ventuno fantasmagoriche schegge musicali.

Lo spettacolo vuole restituire al Pierrot lunaire la componente teatrale per cui era stato pensato: oggi è infatti raro che venga prodotto in forma scenica.

La versione presentata al Faraggiana diventa dunque ancora più preziosa: alla cantante e all'ensemble si unisce un'attrice che contrappunterà mimicamente il caleidoscopio di vicende narrato dalle poesie, interagendo con la cantante che si farà essa stessa personaggio come richiesto da Schönberg e come avvenne a Berlino poco più di un secolo fa. Il Pierrot lunaire, esperimento modernissimo e affascinante in cui parola, azione, recitazione, canto e musica si fondono in modo nuovo, ben si presta a un lavoro scenico tanto ridotto nei mezzi quanto potente nell'effetto. Federica Napoletani e Cristina Liparoto, cantante e attrice, hanno già lavorato insieme e portano nel Pierrot lunaire un affiatamento già collaudato in precedenti produzioni.

L'aspetto divulgativo non riguarda solo il pubblico ma anche i musicisti: Cristina Corrieri (che dirige l'ensemble) e Alessandro Maria Carnelli (che introdurrà la serata) hanno selezionato un ensemble di giovani musicisti di talento che hanno così la possibilità di avvicinarsi a un irrinunciabile capitolo del Novecento musicale. I giovani membri dell'ensemble provengono dalle province di Novara e Verbania e hanno compiuto studi in prestigiose istituzioni in Italia e all'estero. Li guida Cristina Corrieri che, all'interno di un repertorio ampio per interessi e stili, si è formata sulla musica contemporanea a Lugano sotto la guida di Arturo Tamayo, una delle personalità più importanti a livello internazionale nel campo della direzione del repertorio degli ultimi decenni.

Fotografie di Emanuele Giovanni Sandon (ARONAnelWEB.it)