Con Lucilla Giagnoni e i partecipanti dei laboratori teatrali del Teatro Faraggiana
Un progetto di Lucilla Giagnoni, Luca Doni, Scilla Gerace, Chiara Gruttad’Auria, Silvia Mannu, Christian Pascolutti, Davide Petrillo
Produzione Teatro Faraggiana di Novara
spettacolo fuori abbonamento
“Habitat” in latino significa “abita”. È il luogo in cui una specie può vivere, svilupparsi, riprodursi, garantendo qualità di vita. Gli habitat sono le culle di tutte le civiltà, dalle origini della vita a oggi. Ma “habitat” può essere anche molto di più: accogliere un insieme di diversi abitanti che convivono in armonia nello stesso luogo.
“Habitat 28100” racconta la città di Novara, il luogo che abitiamo, e cosa significa davvero “casa”. Racconta di cortili, stanze, appartamenti e, perchè no, di reinventare nuovi modi di abitare. Ma racconta soprattutto di chi vive in questi luoghi, perché prima ancora delle città si abitano i corpi, si abita dentro di Noi e tra di Noi. Abitare questo spazio è ciò che fa il teatro.
Sul palcoscenico, insieme a Lucilla Giagnoni, un paesaggio umano di oltre trenta abitanti cresciuti nei laboratori teatrali nei quartieri della città (Sant’Antonio, Sant’Agabio, San Francesco), nelle scuole (Istituto Omar), nei centri per anziani (Casa di Giorno Don Aldo Mercoli) e nella provincia (Cameri, Romentino). È una tradizione del Teatro Faraggiana e un’occasione per generare un nuovo habitat condividendo storie ad alta voce. Ciascuno porta in scena un ecosistema di racconti, luoghi amati, sapori di risaia e di terre lontane, relazioni vissute e sognate per diventare abitanti, infine, della Terra.