Di Gaetano Colella
Con Francesca Cecala, Miriam Gotti, Barbara Menegardo, Ilaria Pezzera, Swewa Schneider
Composizione e arrangiamento canti Miriam Gotti
Scenografie e costumi Ilaria Ariemme
Organizzazione Chiara Bettinelli e Federica Falgari
Regia Andrea Chiodi
Un progetto di Compagnia Piccolo Canto in collaborazione con Associazione Inatto
Realizzato con il contributo di Life is Live, un progetto di Smart.it con Fondazione Cariplo
Realizzato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
Roma, dicembre 1612. Una carrozza percorre all’alba le strade della città. Al suo interno una giovane donna, Artemisia Gentileschi, fugge verso Firenze in compagnia di un uomo che ha sposato da poco e che non conosce affatto. Corre via da una città che le ha reso l’esistenza insopportabile, alla ricerca di una vita nuova in cui possa consacrare il suo dono: essere una delle prime e più talentuose pittrici della storia.
In un alternarsi di passato e presente, attraverso atti processuali, carteggi dei protagonisti, studi delle opere pittoriche, lo spettacolo racconta la vita e il talento della giovane pittrice: il processo da lei intentato e al tempo stesso subìto, l’umiliante sforzo di dimostrare continuamente il suo valore perché ‘pittrice donna’, la tenacia e la determinazione di una grande artista.
Le cinque protagoniste della Compagnia Piccolo Canto danno corpo e voce ad Artemisia, ai suoi dipinti e a tutte le figure che l’hanno circondata, ammirata, umiliata, amata, offesa, dileggiata. Con una particolare attenzione al mondo sonoro, affidato ai suoni polifonici che richiamano i canti seicenteschi di Monteverdi, contemporaneo di Artemisia. Restituendo un affresco fatto di luci ed ombre. Come ogni dipinto di Artemisia, in cui è condensata in una manciata di centimetri tutta la complessità della natura umana. Perché ‘nulla esiste nella vita che l’arte non abbia già segnato’.