Teatro
giovedì 24 febbraio ore 21
Peachum

regia Fausto Paravidino
con Rocco Papaleo, Fausto Paravidino
e con (in ordine alfabetico): Federico Brugnone, Romina Colbasso, Marianna Folli, Iris Fusetti, Daniele Nata

produzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino

Ha segnato il successo di un drammaturgo e regista che, di lì a poco, avrebbe cambiato la storia del teatro. Era il 1928, lo spettacolo si intitolava L’opera da tre soldi e l’autore era Bertolt Brecht. A distanza di quasi un secolo non ha perso forza né smalto. Ne è sicuro Fausto Paravidino che ha deciso di affondare le mani nel sulfureo mondo evocato da Brecht. E di reinventarlo. È uno spaccato di “bassifondi” socio-economici oltre che morali. Nella pletora di una umanità disperata, spiccano le figure protagoniste di Peachum, lo sgradevolissimo criminale che gestisce il traffico dei mendicanti, e di Mackie Messer, definito “Il più famoso criminale di Londra” che riesce a prendersi in moglie Polly, figlia prediletta dello stesso Peachum, con conseguenze nefaste.

Spiega Paravidino: «Perché occuparci ancora dell’Opera da tre soldi? Perché c’è qualcosa in questo classico degli anni Venti che è invecchiato (bene) e qualcosa che non è invecchiato per niente. Peachum è una figura del nostro tempo più ancora che del tempo di Brecht, dipende dal denaro senza neanche prendersi la briga di esserne appassionato. È governato dal denaro. In questa nuova Opera, detta Peachum, succede che a un padre portano via la figlia. Il padre la rivuole perché gli hanno toccato la proprietà. Non altro. Le avventure e disavventure che l’eroe dei miserabili incontrerà nello sforzo di riprendersi la figlia saranno un viaggio in un mondo fatto di miserie».