di Anton Cechov
regia Mariano Arenella e Elena Ferrari
con Mariano Arenella e Elena Ferrari
disegno luci / aiuto regia Davide Rigodanza
produzione Cabiria Teatro e Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana
inserita anche nella programmazione del 2° Festival Internazionale di musica e letteratura russa.
Il giardino dei ciliegi è forse l’opera più famosa di Cechov, tantissime le versioni proposte dal 1903; quella proposta da Cabiria Teatro prevede una veste nuova e inedita a partire dalla distribuzione dei personaggi. La scelta è infatti quella di affidare volto e voce di tutti i protagonisti a due soli attori che daranno vita a tutte le anime di questa commedia. L’idea è quella di creare una nuova partitura fisico-vocale che possa raccontare in maniera nuova e originale questa storia. Una storia che ha come centro il tema della separazione. Ci si trova solitamente impreparati su come affrontarla qualunque essa sia e capita spesso che non si dica nulla fino a quando non si possa più evitarlo. Così nel giardino tutti si trovano ad abbandonare una parte importante di sé e del proprio passato, ma in maniera inconsapevole. Sarà la realtà poi ad arrivare addosso ai personaggi, imponendosi nelle loro vite nascosta sotto il nome di “progresso”. Non è un caso che la storia si apra proprio con la celebre stanza dei bambini, luogo per eccellenza intriso di ricordi, metafora del distacco a cui tutti saranno soggetti. Ed è questo il motivo della scelta di rappresentarlo con soli due attori, per dare la possibilità al pubblico di immedesimarsi in tutti i personaggi, sentirli propri come li sentono gli attori e riconoscere tra questi il proprio giardino da abbandonare.