scritto e diretto da Valeria Patera
con Galatea Ranzi e in video Gianluigi Fogacci
compositore: Francesco Rampichini
Valeria Patera firma come autrice e regista La fata matematica una delle sei produzioni che ha dedicato alle grandi storie della scienza; i testi sono stati poi interpretati dai maggiori attori italiani e portati anche all'estero.
Alle origini del computer c’è una donna, Ada Byron Lovelace (1818/1852) figlia del poeta romantico Lord Byron e considerata l’inventrice del software e profetessa della computer age.
La fata matematica è uno spettacolo intenso dove attori, musica e video dilatano il tempo di una sua notte d’insonnia, poco prima della sfortunata fine a soli trentasei anni. Lo spettacolo riassume il ricordo della sua intensissima vita fatta di grandi passioni sia intellettuali che erotiche, l’amore per il padre mai conosciuto, la conflittualità con la madre, il rapporto con Charles Babbage, il grande matematico che con lei mise a punto la macchina analitica, di fatto il progenitore del computer
Donna ribelle che anelava alla libertà e alla conoscenza, Ada Byron Lovelace ebbe una vita avventurosa e drammatica e morì a trentasei anni. La rappresentazione teatrale avviene in uno spazio scenicoambientato in un notturno e articolato in tre quadri che si scandiscono dentro una incisiva struttura musicale che, nella parte centrale, si esplicita in una sequenza video che apre un’ellissi temporale. La scena è un’essenziale scatola nera mossa da una affascinante partitura di luci.